Architetture religiose
Cianciana, nel suo tessuto urbano presenta più edifici adibiti al culto cattolico. Oltre a quelli di sotto elencati altri due edifici sorsero sul territorio cittadino di cui ora non si ha più traccia:
Chiesa del S.S. Sacramento (XV secolo). Fu costruita tra il 1584 e il 1608 nel feudo di Cianciana tra le odierne C.so Vittorio Emanuele e Via Fidanza. Dopo la costruzione della Chiesa Madre fu adibita a sala della Congregazione del S.S. Sacramento. Oggi il fabbricato originario non esiste più, ma uno nuovo che ne ricalca la pianta è sede dell’Oratorio Giovanile Don Gerlando Re.
Chiesa di San Gaetano (XVIII secolo). Fu edificata nel Settecento grazie all’impegno di Padre Vincenzo Felice Sedita nei pressi del Monte Calvario, nella cui grotta, si narra, si rifugiò il Santo eremita, che dà il nome anche all’omonimo quartiere. La chiesa è stata demolita da più di un secolo e non se ne hanno più notizie dal 1911.
Chiese
Chiesa Madre Santissima Trinità (XVII secolo). La chiesa venne costruita dal barone Girolamo Ficarra nel 1640 e portata a compimento dalla famiglia Joppolo. In origine aveva una sola navata e nel 1823 furono aggiunte due navate laterali. La volta della navata centrale è stata affrescata dal pittore Carmelo De Simone nel 1839. All’interno sono presenti, tra le altre, due opere d’arte: la statua di Sant’Antonio di Padova del celebre scultore Girolamo Bagnasco e la statua di marmo della Madonna Libera Infermi della scuola del Gagini. Attaccato alla chiesa si trova l’Oratorio della Santissima Addolorata e del Santissimo Crocifisso, costruito nel 1741, che custodisce una grande tela del Padre Fedele Tirrito, La Deposizione.
Chiesa del Carmine (XVIII secolo). La chiesa ha un’unica navata ed è di piccole dimensioni, con una facciata caratterizzata da un finestra trifora posta al di sopra del portale. L’abside è decorato con piccoli stucchi floreali e degli affreschi dei pittori Galeoto e Farruggia.
Chiesa del Purgatorio (XVIII secolo). La chiesa, dedicata alle Anime Sante del Purgatorio, sorge al centro del paese accanto alla Torre dell’Orologio, fu costruita nel 1716. L’edificio, di gusto neoclassico, è caratterizzato da un portale in pietra calcarea sopra il quale è posizionato un finto rosone dipinto. Custodisce una pregevole statua del Cristo Risorto della scuola del Bagnasco.
Chiesa di Sant’Antonio (XVII secolo). La chiesa, fatta costruire dal principe Joppolo con gli annessi locali, destinati a convento, e donata ai Frati Minori, rimase aperta al culto fino al 1866, anno in cui furono soppressi i beni ecclesiastici. L’edificio è a pianta rettangolare, presenta un’unica navata e termina in un’abside. La costruzione si può definire un esempio di barocco siciliano. Custodisce, oltre a pregiate statue lignee, un quadro di Sant’Antonio di Padova dipinto su legno e una grande tela che rappresenta la Madonna dell’Abito dipinta da Accursio Torretta. Nel 1962, dopo circa un secolo di squallido abbandono, la chiesa fu riaperta ed eretta a parrocchia.
Convento. L’edificio sorge sulla Regia Trazzera delle Lettighe, una volta via di comunicazione tra Agrigento e Palermo. Le spese per la costruzione del convento furono sostenute da don Diego Joppolo, duca della terra di Sant’Antonino, che nel 1670 lo affidò ai Padri Minori Riformati di San Francesco, che per oltre due secoli vi svolsero l’apostolato francescano. L’edificio si sviluppa su due piani oltre al piano seminterrato. Al piano seminterrato c’erano la cantina, la dispensa e i depositi; al piano terra: sagrestia, refettorio, cucina e portineria; al primo piano trentacinque ambienti utilizzati per dormitorio. Il chiostro, di forma rettangolare, occupa una superficie di circa 180 metri, al centro del quale si trova una cisterna di forma ottagonale. Nel 1866 il convento fu incamerato dal demanio e riaperto con la chiesa nel 1962.
Calvario. A 420 m. s.l.m., sulla sommità del paese, c’è il Calvario, che ospita una piccola chiesetta e una croce lignea, ed è teatro delle rappresentazioni del Venerdì Santo. La costruzione della chiesetta è stata iniziata per l’interessamento e per l’impegno anche economico di Francesco Ciraolo (1883-1964). Da questa terrazza naturale è possibile ammirare il bosco del Monte Cavallo, la Vallata del Platani e si scorge anche il mare di Eraclea Minoa; in giornate con cielo particolarmente limpido è possibile scorgere l’isola di Pantelleria.
Architetture civili
Tra le architetture civili oltre al simbolo cittadino, rappresentato dalla Torre dell’Orologio, sono presenti dei palazzi che nel tempo hanno ospitato le più rilevanti personalità ciancianesi.
La prima casa di proprietà del comune fu il complesso dove ora si trova la torre, acquistata nel 1844 dal sindaco Niccolò Cinquemani e destinata a sede municipale. Nel 1876, la sede comunale fu trasferita accanto al Palazzo Joppolo, nell’edificio sede delle antiche carceri. Tali prigioni, dopo l’abolizione del feudalesimo furono in seguito acquistate dal comune e restaurate. Nel 1933 venne adibito a cinema comunale muto. Il fabbricato fu però demolito nel 1996, dopo che negli ultimi anni era diventato la sede della Biblioteca Comunale. In seguito la sede del Comune fu trasferita nel Palazzo Marino, poi in un’ala del Convento e oggi è sito in via Papa Giovanni XXIII, in un edificio di recente costruzione.
La Torre dell’Orologio, costruita a cura del Comune nel 1908, è posta tra i Casotti. L’orologio ha due quadranti a numeri romani, uno rivolto a sud verso la Salita Regina Elena e l’altro a ovest in direzione del Palazzo Joppolo. I lavori sono stati realizzati dal Sig.Giovanni D’Angelo, prendendo spunto da una fotografia dell’orologio di Piazza della Signoria di Firenze. La torre è stata realizzata con l’uso di pietra prelevata esclusivamente in contrada Millaga. Da molti ciancianesi la Torre dell’Orologio è considerata il simbolo cittadino.
Palazzi
Palazzo Marino (XX secolo). Fu fatto costruire nel 1908 dal farmacista Marcello Marino. L’edificio compatto nella forma è realizzato in pietra arenaria, si compone di quattro piani e le due ultime elevazioni sono di proprietà comunale, acquisite negli anni trenta, dal podestà Felice Giannone. Nel passato l’edificio è stato utilizzato come sede municipale, oggi viene utilizzato come sede dell’unione dei Comuni Platani-Quisquina-Magazzolo.
Palazzo De Michele-Abatellis (XIX secolo). La costruzione del palazzo risale al 1860. L’architettura del palazzo è una sintesi di stili diversi. Il piano terra si presenta con delle aperture in stile neoclassico, il primo piano utilizza degli archi in stile gotico-normanno mentre le finestre dell’ultimo piano sono inserite dentro archi di stile Tudor, testimonianza della presenza inglese a Cianciana già nell’Ottocento con l’apertura delle miniere di zolfo.
Palazzo Joppolo (X secolo). Si tratta di una costruzione che nacque come torre di avvistamento. L’aspetto imponente della struttura è alleggerito, in parte, dalla presenza di finestre e balconi, aggiunti in epoca successiva a quella della costruzione. Il portale d’ingresso è di stile Tudor. Nel XVII secolo la torre fu trasformata in abitazione da Ludovico Joppolo che la utilizzerà come palazzo ducale. In questo palazzo nacque nel 1872 il poeta Alessio Di Giovanni.
Casotti. Alla base della Torre dell’Orologio un’ampia scalinata è delimitata da due edifici di pianta rettangolare chiamati Casotti. Furono costruiti nel 1920 per colmare il dislivello che si aveva tra via Cordova e corso Vittorio Emanuele. Le porte d’ingresso dei due fabbricati sono ben messe in risalto da portali con archi a tutto sesto di fattura locale. La copertura è a terrazzo, e da una delle due si accede alla Chiesa del Purgatorio e alla Torre dell’Orologio. inizialmente di proprietà comunale, oggi sono utilizzati come sede di esercizi commerciali.
Villa comunale
Nell’interno della villa si possono ammirare la piccola Torre Eiffel, costruita dai minatori, e il monumento allo zolfataro, opera di Vincenzo Chiazza inaugurata nel 2004.
Statue commemorative
Monumento ai caduti. Alla sommità della scalinata della piazza della Torre dell’Orologio si erge il monumento Ai Caduti di tutte le Guerre, opera dello scultore Vittorio Gentile.
Busto di Alessio Di Giovanni. In piazza Alessio Di Giovanni si trova il busto bronzeo di Alessio Di Giovanni, poeta ciancianese, opera di Vittorio Gentile.
Fontane
Due artistiche fontane si trovano nella villa comunale, una delle quali recante una riproduzione in miniatura della Sicilia.
In Piazza Aldo Moro, davanti la Chiesa Madre, di recente, è stata posta una fontana realizzata dai marmisti locali, e un’altra fontana si trova in largo San Gaetano.
Fonte: Wikipedia