Cianciana, nel suo territorio, racchiude preziose testimonianze del suo passato e numerosi luoghi d’interesse oltre che artistici anche naturalistici.
Miniere di zolfo
Le miniere di zolfo di Cianciana, ormai abbandonate da circa 50 anni, sono dei siti molto interessanti per il recupero di reperti appartenenti alla vita industriale del secolo scorso. A Cianciana le zone di sfruttamento dei giacimenti di zolfo erano essenzialmente due: quella a nord-est, la più ricca, con i nomi di Grotticelli, Passarello e Falconara; e quella a nord-ovest, più povera, con le miniere di Passo di Sciacca e Savarini.
Oggi è ancora possibile vedere le tracce delle strutture che servivano per l’estrazione dello zolfo.
Necropoli Millaga
Sito archeologico sito nella parte meridionale del territorio bivonese, nei pressi del centro abitato di Cianciana. Verosimilmente in passato l’area fu utilizzata anche come cava per ricavare blocchi da costruzione, come dimostrato da alcune tracce di scavo in grossi blocchi di pietra. In contrada Millaga si trovano i resti di una necropoli di incerta datazione. Le tombe sono scavate nella pietra calcarea e sono di varie dimensioni: la più piccola misura 97 cm, la più grande 180 cm. Le sepolture erano coperte da lastroni, anch’essi ricavati dalla pietra calcarea. La datazione della necropoli potrebbe risalire all’età romana grazie al rinvenimento di un puntale d’anfora di epoca imperiale. Nel maggio 2009 alla raccolta di reperti rinvenuti nella contrada Millaga si sono aggiunti un’urna cineraria, una coppiera ed altri reperti di superficie, conservati presso il museo civico di Cianciana. Tra i più interessanti reperti vi è un’anforetta di ceramica comune, con decorazione a spirale e una piccola fibula.
Cozzo del Turco
Si tratta di un’area di interesse archeologico; in superficie, infatti, si scorgono i resti di un insediamento Romano Imperiale-Bizantino. Alcuni reperti rinvenuti sul luogo confermano che l’insediamento parte dal periodo romano, che va dal I secolo a.C. al VI secolo. Nella stessa zona è inoltre presente una tomba a Tholos risalente al VIII secolo a.C..
Ciancianìa
Nella contrada Ciancianìa, su una vasta estensione, nel 1965 da due studenti sono stati rinvenuti una cisterna romana, una colonna ed innumerevoli reperti in ceramica che per la loro fattura appartengono certamente al periodo ellenico e sono databili attorno al IV secolo a.C. (potrebbero appartenere anche ad un periodo anteriore dal momento che la colonizzazione della Sicilia, da parte dei Greci, ebbe inizio attorno all’VIII-VII secolo a.C.). Ciò che è interessante però è che questi reperti testimoniano poi la presenza romana e quella bizantina. I cocci di anfore e altro vasellame sparsi su di un’area molto vasta, tradiscono con ogni probabilità la fine, purtroppo, violenta dell’insediamento, giacché il vasellame era all’ora talmente prezioso che si tramandava di generazione in generazione.
Altri siti
Sito archeologico Grotta del Monte Cavallo. Tra le più interessanti grotte del circondario, in cui è stato ritrovati del vasellame risalente all’Età Eneolitica (Età del Rame) e alla prima Età del Bronzo.
Sito archeologico Bissana. In contrada Bissana sono stati ritrovati dei frammenti di ceramica di Età Romana e Medioevale.
Abisso – Maccalube
In contrada Bissana si trovano le maccalube, sorgenti fangose con emissioni di metano e anidride carbonica da cui scaturiscono delle esalazioni fastidiose per l’olfatto umano.
Ci sono due maccalube, chiamate Abisso grande e Abisso piccolo. Oggi l’emissione gassosa è poco rilevante, ma in passato, stando alla testimonianza dello storico Tommaso Fazello, il fenomeno era grandioso con getti d’acqua di notevole altezza.
Aree naturali
Nel bosco di Monte Cavallo è presente un’area attrezzata che permette ai visitatori di godere delle bellezze del luogo in assoluto relax. Nell’area attrezzata sono stati realizzati venti tavoli completi di panche, tutti in pietra, e diversi punti barbecue, che rendono il luogo adatto per i pranzi all’aperto. L’area è inoltre provvista di fontanelle, di un campo di bocce e di bagni per disabili. Dal bosco si può ammirare la valle del Platani e in lontananza uno scorcio del mare.
Fonte: Wikipedia