Il bosco cavallo nasce intorno agli anni ’60. Inizialmente l’Assessorato Agricoltura e Foreste ne affida la gestione a ditte private, poi all’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Agrigento. Vengono rimboschite terre espropriate a diversi proprietari come il notaio Cinquemani e l’arciprete Baiamonte, padrone di molti feudi tra cui quello del Cavallo che nel 1935 viene concesso in gabella al sig. Paolo Manzullo. A poco a poco l’area boschiva si estende sempre più tanto che in alcuni tratti raggiunge la S. S 118. Attualmente occupa 800 ettari e vi si accede attraverso tre entrate: dall’impianto di frantumazione ( in stato di abbandono ), dal ponte di ” li panni “, ” dall’acqua amara “. Il bosco offre lavoro a 130 operai, di cui tre donne, quindi esso è fonte di ricchezza per Cianciana. La composizione boschiva è caratterizzata principalmente da eucalipti che si pensa di sostituire con pini d’aletto, pini comuni, carrubi, pioppi, cipressi e tante palme nane. Il sottobosco offre erbe medicinali e aromatiche, verdure varie come il finocchio selvatico e l’asparago che integrano la nostra alimentazione. Rupi, balzi ripidi e scoscesi, su cui crescono ” disi ” e fiori da bulbo, spazi verdi, specchi d’acqua naturali, grotte, antiche case creano all’interno del bosco un ambiente ricco di fascino.
L’Area attrezzata
Finalmente apre l’aria attrezza nelle vicinanze del monte ” Picciunaru “, nel bosco Cavallo. Rupi, balzi ripidi e scoscesi, su cui crescono ” disi ” e fiori da bulbo, spazi verdi, specchi d’acqua naturale, antiche case creano all’interno del bosco un ambiente ricco di fascino. L’apertura di quest’area attrezzata sarà un’occasione per fare arrivare a Cianciana turisti dai paesi limitrofi e per dare impulso all’economia del paese. E il posto ideale dove trascorrere una tranquilla giornata a stretto contatto con la natura e nel contempo visitare le suggestive grotte del “cavallo” , dello “zubbio” e del “sindaco” nelle cui viscere si trovano bellissimi laghi sotterranei di acque limpide e cristalline, ricche di cavità interessantissime, estese anche centinaia di metri che durante il periodo invernale si trasformano in veri e propri corsi d’acqua sotterranei, per l’affioramento della falda acquifera. Oggi questi beni rappresentano una grande ricchezza per la nostra zona, sia da un punto di vista scientifico che storico culturale. Negli ultimi decenni l’interesse verso la speleologia ha fatto accrescere la volontà di operare verso una direzione che punti ad una maggiore rivalutazione dei beni naturali ed archeologici. In questo bosco si trovano vari tipi di alberi come: pino d’aleppo, pino domestico, cipresso comune, eucaliptus rostrata, carrubbo e palma nana e vari di animali vertebrati ed invertebrati che in futuro insieme con altri formeranno un piccolo parco naturale. L’area attrezzata è stata realizzata in una spianata tra gli alberi del bosco Cavallo. Dove l’ombra degli alberi è più fitta in mezzo al verde spiccano dei grandi tavoli e delle sedie realizzati con lastre di pietra levigate dal tempo. Un pò più distante sono state costruite delle piccole cucine in pietra e delle fontanelle in muratura; in un angolo più appartato sono stati impiantati i servizi igienici. L’area attrezzata può contenere un centinaio di persone al giorno. L’apertura prevede una visita al bosco dove si potranno ammirare le antiche case rurali di “Burgiseppe”, le grotte, esplorate da diversi speleologi, i laghi sotterranei; i più coraggiosi potranno salire fino alla vedetta, il punto più alto. Il personale e le guardie forestali faranno da guida durante le escursioni.
Le Grotte
Nel monte Cavallo, affioramento roccioso gessoso-zolfifero, c’è un’area carsica, parzialmente esplorate da esperti subacquei dell’archeoclub, interessante sia dal punto di vista archeologico che naturalistico. Lì si trovano diverse grotte: del Cavallo, del Sindaco, dello Zubbio e un’altra particolare grotta detta “la Ghiaccera”, che presenta un’apertura nella roccia dove per un gioco di correnti d’aria, di pressione differente e per la presenza di acqua, si registra un’escursione termica di diversi gradi. Analogo fenomeno si registra in una grotta di Lipari. Le grotte sono ricche di cavità che si estendono anche per centinaia di metri e durante il periodo invernale vi si formano corsi d’acqua sotterranei della falda acquifera. La grotta del Cavallo è stata utilizzata nel periodo neolitico come deposito votivo. In quella del Sindaco, dopo una rapida discesa e un cunicolo di sei metri,gli speleologi hanno visto un laghetto a forma di clessidra, dalle acque cristalline, su cui galleggiavano cumuli di ossa animali, morti nel corso degli anni. Successivamente è stata effettuata un’immersione nel lago a circa tre metri di profondità a sud-ovest è stato percorso un tunnel di circa sei metri che digradava verso un’ampia grotta completamente sommersa, di incredibile bellezza, dove non era mai arrivato nessuno. Infine, “Lu Zubbiu”, che si trova alla base del monte Cavallo. Vi si accede da un piccolo accesso, in essa c’è un percorso che costeggia il lato sud del colle per circa un chilometro.