In località Millàga, non molto distante dal casale dell’ex-feudo su un costone roccioso, si trova una necropoli di epoca imprecisata. A causa di scavi clandestini nelle epoche precedenti ed in mancanza di ricerche specifiche possiamo fare ipotesi sull’epoca di appartenenza. Un puntale d’anfora di epoca romano-imperiale potrebbe far datare la necropoli al periodo romano. Forse la necropoli era legata ad una villa romana che era nel territorio per sfruttare le ricche risorse agricole e minerarie. Le numerose tombe di forma rettangolare a sezione trapezoidale, sono scavate nella pietra calcarea. Sono visibili lastre di pietra in calcare utilizzate come copertura. Le tombe sono di diverse dimensioni dalla più piccola di 97 cm di lunghezza a quella più grande di 180 cm. Inoltre sono evidenti tracce di scavo in alcuni grossi blocchi di pietra, probabilmente in epoche passate c’è stato l’impianto di una cava per ricavare blocchi da costruzione. La località è conosciuta col nome “pietre cadute” perché le tombe, originariamente in un pianoro, a causa di un terremoto, di epoca imprecisata, sono tutte dissestate e precipitate a valle come se una forza immane si è divertita a rovistare tra quegli enormi blocchi. A testimonianza del terremoto nella zona sono presenti molti affioramenti lavici, impropriamente scambiati per meteoriti, e molti altri fenomeni vulcanici secondari quali giacimenti di zolfo e le famose Maccalube.