Una nutrita equipe di archeologi e tecnici europei ha condotto per dieci giorni una campagna di ricognizioni, indagini e studi del territorio di Cianciana alla ricerca delle origini degli insediamenti, alcuni già individuati negli anni scorsi. Gli archeologi dell’èquipe internazionale, guidata dal prof. Johannes Bergemann dell’università tedesca di Gottingen, hanno posto sotto indagine diversi siti con la tecnica sperimentale, mediante ricerche geomagnetiche e geoelettriche, e sono riusciti ad individuare diverse strutture edilizie che attualmente si trovano nel sottosuolo.
La delegazione archeologica, che è rimasta nella cittadina dal 4 al 15 di aprile, era composta dal prof. Bergemann, di tecnici dell’università di Gottingen, di Magonza guidati dal direttore dell’Istituto di Geoscienze Johannes Gutenberg, da David Jordan di nazionalità inglese, dal geologo lussemburghese Pascal Brengel e dal geofisico francese Tiery Benuar. I finanziamenti per le ricerche sono stati messi a disposizione, dall’estate del 2009 alla primavera di quest’anno, dalla fondazione tedesca “Gerla Henkel” di Dusseddolf che ha finanziato il progetto che porta l’intitolazione di “Agrigent Survey Archaologischer Oberflachen-Survey im hinterland der griechischen kolonie Akragas”.
“Nell’arco dei due anni di ricerche – afferma il prof. Bergemann – abbiano scoperto circa 160 siti sul territorio ciancianese i quali datano le origini dall’epoca del rame e del bronzo fino al medioevo. Arriveremo ad una storia insediativa, culturale ed economica lungo l’arco di circa tremila anni. Alla fine delle indagini e delle scoperte pubblicheremo un libro scientifico che porterà i risultati delle nostre ricerche alla conoscenza archeologica internazionale”.
Il fiore all’occhiello dovrebbe essere il sito, che l’architetto Paolo Sanzeri ha inserito sul suo libro “Sant’Antonio di Cianciana”, sulla strada Palermo-Corleone-Agrigento, del villaggio di epoca romana tardo-antica, con una superficie di circa 20 ettari, uno dei più grandi borghi agricoli noti in Sicilia. Sul sito l’equipe internazionale archeologica dovrebbe attivare un intervento geofisico o georadar, a cui farà da supporto un’analisi di foto aeree.
Per potere proseguire le ricerche, a partire dalla prossima estate, il prof. Johannes Bergemann, il sindaco Salvatore Sanzeri e l’architetto Paolo Sanzeri hanno avuto un incontro istituzionale a Palermo con l’assessore regionale ai Beni Culturali e Ambientali Sebastiano Missineo a cui sono state prospettate tutte le attività di ricerca già realizzate e in programma di svolgimento. L’assessore Missineo, con un invito all’università di Gottingen e alla sovrintendenza ai BB.CC.AA. di Agrigento, diretta da Pietro Meli, ad elaborare un piano comune per individuare due-tre siti di strategica importanza, ha promesso dei finanziamenti della Regione Siciliana per dare vita a degli scavi organici.
Fonte La Sicilia, 18 aprile 2011