“Benvenuti al Sud”, così la Sicilia dimenticata si offre a russi e inglesi


Benvenuti al Sud - La Stampa 02/05/13

Raffaele Impallari, assessore al Turismo del paese di Cianciana, è felice come una Pasqua: «Abbiamo firmato centoquaranta atti di compravendita», racconta mostrando la casa colonica a due piani acquistata dall’attore britannico Ray Winstone, l’ultimo a essersi innamorato del tepore umano e climatico di questi luoghi.

«Sta spendendo un milione e trecento mila euro – dice con gli occhi spalancati – una manna per i nostri operai che si giravano i pollici». E’ lui, l’attore di «Biancaneve e il cacciatore», l’ultimo a essere arrivato in questo paese di 3.500 abitanti dove metà della popolazione è andata via a cercare fortuna, lasciando intere strade disabitate, con le case vuote e spesso già crollate.

Un peso insostenibile sul groppone per il Comune, che potrebbe sì espropriare, anticipare le spese di ristrutturazione e addebitarle poi ai privati inadempienti, ma che ha a stento i soldi per mandare avanti la baracca. I proprietari peraltro sono in realtà irrintracciabili, nipoti e pronipoti di ex contadini diventati operai in Germania, in Francia o in Canada.

Ecco allora l’ultima frontiera per combattere lo spopolamento: offrire le case a prezzi stracciati agli infreddoliti popoli del Nord Europa e convincerli a svernare al caldo. Cianciana, a quaranta chilometri di Agrigento, su una collinetta amena di 350 metri, è riuscita a imbroccare la strada giusta, e in piazza si respira l’euforia di chi ha appena fatto 6 al Superenalotto. E la paura di perdere il tagliando.

«Hallo», azzardano gli anziani ai britannici che passeggiano respirando i profumi della campagna in fiore. Hanno comprato per cifre da Sicilia remota e fuori dai circuiti commerciali: per un rudere da ristrutturare da 10 a 30 mila euro, per un appartamento o una villetta singola già restaurata da 60 a 80 mila.

Bazzecole per la middle class inglese, anche in tempi di crisi. Ma dopo i circa 800 britannici, arrivati con il passaparola di amici di emigrati venuti qui in vacanza (e sono in tanti a rivendicare di avere avviato il primo anello della catena) sono giunti anche altri nordeuropei stanchi di freddo e neve: francesi, norvegesi, «pure gente dell’Azerbaijan», racconta Impallari in un crescendo di felicità, accanto al sindaco Salvatore Sanseri.

Tratto dall’articolo di Laura Anello per “La Stampa”, 02/05/13

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

10 + 11 =