Don Gerlando Re, a 70 anni dalla morte rievocata la sua figura


Sono passati 70 anni dal giorno in cui fu ucciso a Cianciana, don Gerlando Re, nel giorno del “Corpus Domini”. Ma nonostante sia trascorso tutto questo tempo il suo ricordo è ancora vivo. Era il 1949 quando un malvivente, all’incrocio tra la via Bondì e la Salita Matrice, dopo aver ferito mortalmente due persone voleva impedire al giovane sacerdote (aveva 33 anni) di amministrare il sacramento della confessione in “articolo mortis” ai due malcapitati: “Se confessi, uccido anche te” – gli disse. Il giovane sacerdote si trovò tra la pistola puntata e il dovere di svolgere il suo ministero sacerdotale. Non si comportò come un Don Abbondio: preferì morire pur di portare a compimento la sua opera. E nel momento in cui alzava la mano per dare l’assoluzione, il delinquente lo colpì mortalmente. E così nel giorno solenne del Corpus domini, a Cianciana si contarono quattro vittime, compreso il delinquente, ucciso dai carabinieri dopo aver intrapreso con loro un conflitto a fuoco.

Oggi, a distanza di 70 anni, a Porto Empedocle, nella parrocchia Santissima Trinità, in via Crispi, alle 18:30, sarà rievocata la figura di don Gerlando Re. Dopo i saluti di don Giuseppe Pace interverranno i professori Mario Re ed Enzo Di Natali. E si esibirà in concerto di musica sacra il coro dell’associazione filarmonica Santa Cecilia di Agrigento.

“Don Gerlando Re – ha spiegato il professore Enzo Di Natali – è sempre vivo: in questi anni, Cianciana donando ben 9 sacerdoti alla diocesi di Agrigento e tutti si sono ispirati alla figura del sacerdote martire”. Cianciana dunque è il Comune che negli ultimi trent’anni ha dato il numero più alto di sacerdoti ed un diacono: Marco Di Nolfo, Giuseppe Pace, Pace Tommaso, Mario Bellanca, Andrea Carubia, Enzo Cuffaro, Giacomo D’Anna e Giovanni Gattuso. L’ultimo ad essere ordinato, in ordine di tempo, nel 2016 è stato Gianluca Arcuri. Sacerdoti che nei posti di responsabilità sono apprezzati per l’apostolato svolto con serietà ed impegno spirituale.

In questi anni, la figura di don Gerlando Re è stata fatta conoscere sia a Cianciana, al fine di tenere viva la memoria, sia nei Comuni della provincia di Agrigento, attraverso la lodevole iniziativa dell’associazione “Amici di don Gerlando Re”, presieduta dal preside Mario Re. Nel periodo del dibattito vocazionale, non sono mancati teologi che hanno rilevato che la scoperta della vocazione sacerdotale possa essere favorita anche dalla testimonianza cristiana fino al martirio.

Enzo Di Natali, rileva che “c’è uno stretto legame tra spiritualità del martirio e fascino della vita sacerdotale, perché il giovane desidera vivere avendo come modello il Cristo che offre se stesso fino al martirio”. Negli ultimi tempi, soprattutto nei paesi vicini a Cianciana, molti fedeli hanno desiderato sapere di più della figura sacerdotale di don Gerlando Re, tanto che si rivolgono all’Associazione a lui dedicata per conoscere particolari attraverso la lettura della sua biografia o degli Atti dei Convegni studi che sono stati organizzati nel tempo.

Don Gerlando Re, al termine delle scuole elementari, adolescente undicenne era entrato il 21 ottobre del 1929 nel seminario di Agrigento, per coltivare quella formazione spirituale, culturale, Teologico-filosofica indispensabile alla sua futura missione sacerdotale. Durante i dodici lunghi anni di studio e formazione dimostrò sempre e in non poche circostanze forte carattere, ricchezza di iniziative, vivacità intellettiva, prontezza intuitiva nell’apprendimento e assimilazione, acutezza nelle analisi delle varie tematiche teologico filosofiche. Il 12 Giugno 1941, festa della Santissima Trinità assieme ad altri undici colleghi confratelli veniva consacrato sacerdote dal vescovo Giova Battista Peruzzo. Nelle sue molteplici attività pastorali seppe ben dosare saggezza, prudenza, nonostante la sua giovane età.

Articolo di Paolo Picone per agrigentooggi.it
Foto: dongerlandore.it

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